mercoledì 27 aprile 2016
venerdì 15 aprile 2016
L'incerto futuro della medicina convenzionata.
Il futuro e' incerto, ma ancora piu incerto sara' quello dei medici di continuita' assistenziale , l'invito a partecipare e' rivolto ai colleghi che lavorano in guardia medica titolari e non per capire meglio questo "atto di indirizzo" che lascia dietro di se moltissimi punti interrogativi ....
Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare i colleghi e le istituzioni politiche regionali e nazionali alle enormi problematiche create da questo tipo di riorganizzazione, a fronte di un attuale sistema che funziona già ottimamente a regime (continuità assistenziale, medicina di famiglia e 118).
Esprimiamo sconcerto e preoccupazione per la ipotesi prospettata dal coordinatore della SISAC, Vincenzo Pomo, di un'articolazione dell'assistenza medica territoriale sulle sedici ore (c.d. H16), dalle 8 a mezzanotte, con l'unica presenza notturna del servizio 118. I medici 118 si troverebbero a svolgere, in contemporanea, due tipologie di servizio completamente diverse: i 'codici rossi' di emergenza e le visite e prescrizioni per patologie minori.
Questa situazione provocherà disfunzioni nell'assistenza medica molto gravi, con gli operatori stretti tra l'obbligo di intervento immediato in emergenza ed il pericolo di commettere omissione di soccorso se costretti ad interventi molto differiti nel tempo, sia nelle zone a notevole estensione territoriale, sia nei centri urbani ad alta intensità abitativa.
Alcuni interventi, come i T.S.O. ed i trasferimenti c.d. 'tempo-dipendenti', quali gli infarti, gli ictus, i politraumi, le dispnee gravi, impegnano solitamente per molte ore i medici d'emergenza 118, creando, già adesso, problemi di copertura per le patologie maggiori, mentre quelle minori, che talora, però, evolvono rapidamente in gravità, vengono efficacemente gestite dai medici di Continuità Assistenziale, comunemente conosciuti come Guardie Mediche.
Attualmente - la presenza simultanea di medici 118 e delle Guardie Mediche offre un servizio efficace di assistenza ai cittadini e di razionale limitazione degli accessi ai Pronto Soccorso.
Questa pseudo-riforma potrebbe danneggiare soprattutto i cittadini , si tradurrebbe in un ulteriore peggioramento dei servizi socio-sanitari di base.
Qualcuno dovrà poi spiegare ai pazienti perché due chiamate effettuate per la stesso motivo (ad esempio una colica renale, una sindrome vertiginosa acuta, una lipotimia) una magari alle 23.30 ed una alle 2, riceveranno due risposte diverse dal SSN. Questo perché a mezzanotte scatta l'ora X, l'ora in cui il
cittadino perde il diritto di ricevere a domicilio la visita di un medico, ma può sentirsi rispondere da una spersonalizzata centrale operativa non è nulla, stia tranquillo oppure aspetti il suo medico domattina alle 8; si faccia accompagnare in PS da qualcuno; le mandiamo una ambulanza che la porterà in PS; le mandiamo un medico del 118....etc
Hanno inventato due AFT (associazione funzionale territoriale) una per gli adulti e i bambini oltre i 6 anni di età, l'altra pediatrica al di sotto dei 6 anni di età. Quest'ultima opererà tutti i giorni solo dalle 8 alle 20, ci chiediamo chi dovrà andare a visitare i bambini dalle 20 alle 24? Gli attuali medici di continuità assistenziale (non pediatri) oppure gli stessi pediatri? nell'atto di indirizzo non e' chiaro....Dalle 24 in poi dovranno rivolgersi al 118.
Con questo atto di indirizzo che verrà inserito nell'accordo collettivo nazionale per la medicina generale, si cancellano tutte le altre forme associative tra medici, si cancellano le graduatorie a punteggio e ci si avvarrà di elenchi di medici dai quali, a insindacabile decisione, sarà il coordinatore delle AFT a estrarre i fortunati!
In sostanza si sta eliminando un sistema ormai accreditato e ottimamente funzionante da anni, per passare ad altro sistema la cui efficacia non solo è da dimostrare, ma creerebbe anche enormi problemi ai pazienti e al personale impiegato.
Questa riforma interesserà anche la sanità penitenziaria che è strutturata secondo parametri completamente differenti dal territorio, quindi di necessità ogni carcere forse sarà un AFT poiché tutte le attività dovranno essere svolte all'interno dell'istituto penitenziario, senza aggravio di spesa.
E' impensabile realizzare tutto questo con invarianza delle risorse finanziarie già disponibili come sostenuto nell'atto di indirizzo.
Questione spinosa da dirimere inoltre rimane la fantomatica UCCP (unità complessa di cure primarie) che dovrebbe secondo l'atto di indirizzo ridurre l'uso improprio dei pronto soccorsi. In queste UCCP a totale gestione delle ASL, i medici di medicina generale sono inserirti in ruoli ancora da definire.
Altro aspetto inaccettabile è che si troveranno a lavorare nelle AFT medici in gruppo retributivamente e gerarchicamente divisi: perché alcuni si avvalgono del cosiddetto rapporto fiduciario, cioè sono gli attuali medici scelti dal paziente, gli altri si avvalgono del rapporto orario, cioè sono gli attuali medici di continuità assistenziale, senza pazienti e con poche opportunità per il loro futuro!
I primi sono pagati a quota capitaria (remunerati a seconda del numero dei pazienti che li hanno scelti), gli altri continueranno ad essere pagati a quota oraria (la loro attuale retribuzione in continuita' assistenziale la conosciamo bene tutti ! ). Entrambi però saranno chiamati al medesimo impegno, alle medesime responsabilità e con i medesimi rischi. Non si capisce perché avvenga tale discriminazione retributiva, tanto più che quelli a quota oraria sono i medici più giovani e dinamici e se si pensa a migliorare i servizi non si capisce come lo si debba fare con un'età media dei medici tra 50 - 60 anni, poiché in ogni AFT 5 medici su 1 avranno questa età e uno solo sarà sotto ai 40 anni e pagato a quota oraria.
Per tranquillizzare gli animi l'atto di indirizzo prevede che il giovane medico possa gradualmente arrivare ad essere retribuito anche a quota capitaria, ma non si sa come e in quanto tempo.
Le regioni saranno delegate a decidere quale sarà il rapporto ottimale medico-pazienti, cioè quanti assistiti dovranno essere curati da ogni medico. Attualmente questo rapporto è uniforme a livello nazionale ed è regolamentato dell'accordo collettivo nazionale. Si sottolinea che in questa nuova riforma il rapporto medico pazienti per i medici a rapporto orario (quelli più giovani ex continuità assistenziale) sarà determinato da accordi integrativi regionali. Come si può notare tutta questa riforma tende in sostanza ad una ancor più intensa frammentazione e differenziazione dell'assistenza sanitaria e delle retribuzioni. Lascia alle regioni amplissimi margini di manovra, di fatto aumentando lo strapotere a livello regionale e provinciale aumentando il divario tra le regioni se si pensa solo al fatto che il coordinatore di una AFT potrà scegliere da un semplice "elenco di scelta" i medici da aggiungere alla propria AFT.
Questo è ingiusto e pazzesco, quando attualmente i medici di guardia medica sono inquadrati in una graduatoria con criteri nazionali.
In tutto questo clima caotico di riforma che porterà sicuramente anche ad un notevole aggravio di spesa farmaceutica, dovuta all'aumento degli accessi conseguente all'aumento delle ore di apertura diurna degli ambulatori , l'ultimo ad essere considerato è proprio il paziente, che entrando in una AFT dovrà prendere il suo numero, sedersi pazientemente sulla seggiola e aspettare facendo la fila, come prima e come sempre e forse vedendosi negare altre prestazioni ( decreto appropriatezza) . Di fatto ci chiediamo ma cosa cambia per il destinatario di tutta questa inutile rivoluzione: il paziente? Ora egli alle 3 di notte può ricevere a casa la visita di un medico e contestualmente anche la terapia.
E' lecito chiedersi se tutta questa rivoluzione non sia stata escogitata e progettata per favorire il ricorso alla medicina privata e alle assicurazioni sanitarie.
Il cittadino è meno ingenuo di quanto si possa prevedere ed ha compreso il grande inganno che gli ha teso la politica, che anche attraverso questo falso e immotivato cambiamento vuole favorire le lobby (assicurazioni private, cooperative e assistenza sanitaria privata).
Si riduce, in sostanza al cittadino la tutela dell'unico bene con cui egli nasce: la salute!
Sinceramente ci sembra che questa pseudo-rivoluzione cambi tutto per non migliorare nulla, anzi per peggiorarlo sottraendo a chi lavora per la sanita e sottraendo al cittadino . Quale futuro si prospetta per il paziente in sala d'attesa e per il giovane medico chiamato a nuove responsabilità che non vengono retribuite come dovrebbero?
Ne discuteremo al CONVEGNO
IL FUTURO DELLA MEDICINA CONVENZIONATA, PERUGIA martedì 26 aprile 2016, ore 20.30
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